Un post molto #petaloso

Un post molto #petaloso

Al di là della diffusione mediatica e social che ha avuto il caso di #petaloso (qui tutta la storia se ancora non l’avete letta), e del seguito che possa o meno lasciare, trovo che la vicenda sia intrinsecamente meravigliosa: un bambino, la sua creatività, una maestra intraprendente e appassionata e un’istituzione storica e -tempo fa- seriosa che rivela la sua parte più disponibile e social. Ci sono tutti gli elementi per costruire una bellissima favola.

margheritaaurora-matteo

Quante volte ti è capitato, da bimbo, di creare involontariamente delle bellissime nuove parole, magari più espressive di quelle che avresti dovuto realmente usare? Quante volte hai fatto sorridere la mamma con dei termini assolutamente inventati ma pieni di significato? Io, ad esempio, alla scuola materna chiamavo i doposci le scarpe nevicali: per me, era probabilmente la migliore sintesi della sostanza di quelle scarpe. E lo è ancora! Solo che la mia piccola invenzione è rimasta lì, nel libriccino degli aneddoti che la mamma racconta agli amici e ai parenti per strappargli un sorriso quando cominciano i discorsi amarcord.

Invece Matteo, grazie alla sua maestra, è stato premiato per la sua fantasia: è stato spinto ad approfondire il suo errore, a capire come una parola nasce e si diffonde, a scoprire di più sulla costruzione di un termine e del lessico comune. Da grande, magari, si perderà nei pomeriggi in sala giochi con gli amici e nei sabato sera in discoteca, ma nel frattempo la Maestra Margherita Aurora ha aiutato un bambino a capire, a leggere, a credere nelle proprie idee, a provarci (oltre ad aver fatto scoprire a tutti gli italiani che pensavano ad un alimento digestivo cosa sia l’Accademia della Crusca). E scusate se è poco.

Ce ne vorrebbero di più, di Maestre come questa.

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